Alimenti ed obesità emotiva di cani e gatti
Un recente studio della “Western University of Health Sciences College of Veterinary Medicine” della California mette in evidenza come in alcuni casi l’obesità del cane o del gatto possa essere di natura emotiva.
Ciò accade quando l’animale sfoga nel mangiare i propri sentimenti di infelicità o stress, un po’ come Bridget Jones nel celebre film dove la protagonista faceva fronte alla propria insoddisfazione mangiando molto più del dovuto.
I risultati di tali ricerca, condotta dal Dr. Franklin McMillan un veterinario ed ex professore di medicina clinica, sono stati pubblicati nell’ultima edizione del “Journal of Veterinary Behavior”.
Egli sostiene che come per l’uomo anche gli animali domestici possono trovare nel cibo risposta alle loro insoddisfazioni più frequenti come la noia, l’ansia e la depressione.
Questo studio propone anche una nuova metodica per affrontare il problema, che oggi è “risolto” semplicemente con alimenti light razioni ridotte ed esercizio fisico, ed è quella di analizzare con il proprietario dell’animale anche l’aspetto emotivo che potrebbe aver portato all’obesità.
Il Dr McMillan ha dichiarato che non affrontando anche questo aspetto si rischia di peggiorare la situazione perché eliminando la valvola di sfogo del cibo possono subentrare nuove patologie rimanendo immutato il problema.
Lo studio ha evidenziato anche i preoccupanti tassi di obesità che nei gatti raggiungono il 25% mentre nei cani addirittura il 45%. Esso indica inoltre le razze che sono particolarmente inclini: Labrador Retriever , Cairn Terrier , Cavalier King Charles , Scottish Terrier e Cocker Spaniel per i cani ; Shorthair per i gatti.