Nel primo mese di vita del cane il latte della madre è un alimento insostituibile e completo (135 kcal/100 g , circa il doppio di quello vaccino), verificando che il cucciolo non dia segni di alimentazione insufficiente (pianto, iporeattività, aumento di peso non soddisfacente).
Per il cucciolo, abituato a mangiare, in genere, quattro volte al giorno, ad ore fisse, lo svezzamento inizia tra la terza e la quarta settimana di vita, a seconda delle razze. Il passaggio ai cibi solidi deve essere fatto in modo graduale, evitando ogni innovazione nel regime alimentare, per evitare scompensi digestivi che possono provocare fastidiosi o pericolosi disturbi gastrointestinali.
Comunque, il cucciolo deve continuare a mangiare quattro volte al giorno fino a tre o quattro mesi, passando a tre per tutto il periodo della pubertà (dai sei agli otto mesi) e in ultima istanza a due fino alla maturità, rimanendo così per il resto della sua vita.
La quantità giornaliera di cibo necessaria ad un cucciolo in crescita è pari a 20 g di carne ed altrettanti di vegetali per ogni chilo di peso. Tale quantità deve rimanere costante anche nella pubertà per poi essere leggermente diminuita quando il cane può essere considerato adulto (dai 8 ai quattordici-sedici mesi, a seconda della taglia).
L’alimentazione quotidiana del cane può essere integrata con piccole quantità di vitamine e sali minerali. In mancanza di una reale necessità, non bisogna sottoporre il cucciolo a intense cure di calcio e di vitamine perché possono provocare gravi scompensi nella processo di ossificazione.
E' importante, sia nei primi mesi di vita, ma anche in seguita, evitare di somministrare una quantità eccessiva di cibo, perché il sovrappeso può portare a varie patologie, tra cui quelle di tipo osseo-articolare.
I tempi in cui i cuccioli raggiungono il massimo peso variano a seconda della taglia; nei cani di piccola taglia il peso massimo viene raggiunto entro gli 8/10 mesi; nei cani di media taglia nel giro di un anno, nei cani di grossa taglia un anno e mezzo, mentre nei cani di taglia gigante occorrono 18/24 mesi.
Per non creare ai nostri amici problemi di digestione, i pasti vanno somministrati a distanza di 8 ore uno dall'altro, evitando le ore tarde. Nel caso dei cani di taglia grande o gigante, che necessitano di una quantità di cibo superiore, è preferibile dividere la razione giornaliera in 3 porzioni.
Cosa non fare
Il cane è un animale abitudinario, in particolare per l’alimentazione. Non rispettare gli orari fissi può avere conseguenze negative in primis a livello fisico, compromettendo la crescita sana del cucciolo (obesità, alitosi, cattiva digestione, evacuazioni irregolari). In secondo luogo, danni a livello comportamentale, mettendo a repentaglio lo sviluppo equilibrato del carattere (elemosinerà il cibo quando i suoi padroni sono a tavola, non riconoscerà come premio lo snack extra dato nell'attività di addestramento come ricompensa).
Gli alimenti da evitare
- Avanzi di cucina
- Formaggi fermentati
- Patate, fagioli e cavoli
- Dolci in generale e lo zucchero
- Aglio e cipolla
- Frutta secca
- Pane fresco
- Uva
- I noccioli di ciliegia, amarena, pesca, mandorla, albicocca
- Acqua troppo fredda
Attenzione alle ossa di pollo e coniglio!
Sono assolutamente da evitare. Si spezzano in frammenti affilati e possono provocare gravi lesioni alla gola, allo stomaco e all’intestino se ingeriti.
Il Cioccolato e la tossicosi da teobromine
Il cioccolato contiene una sostanza tossica per il cane, la teobromine. Più è puro il cacao, maggiore è la quantità di teobromine presente e di conseguenza maggiore la sua tossicità. La soglia di tossicità viene indicata con 100 mg di teobromine ingeriti per ogni chilo di peso dell'animale.
Attenzione alle piante!
Molte specie di piante comuni possono essere tossiche per il cucciolo:
Ortensia (Hydrangea macrophylla), Tasso (Taxus Baccata), Oleandro, Vischio, Stella di Natale (Euphorbia pulcherrima), Agrifoglio (Ilex Aquifolium), Lauroceraso (Prunus Laurocerasus), Colchico (Colchicum), Rododendro (Rhododendron), Gigli (Lilium), Digitale (Digitalis Purpurea), Yucca (Yucca Elephantiphes e Gloriosa), Oleandro (Nerium Oleander), Mughetto (Convallaria Majalis), Edera (Hedera Helix).
L'intolleranza alimentare
In seguito all’ingestione di determinati alimenti che l’organismo riconosce come tossici o dannosi, tali sostanze vengono eliminate attraverso l’attivazione di un processo infiammatorio (indipendente dal sistema immunitario) chiamato intolleranza alimentare.
Con l’infiammazione, l’organismo “brucia” tutte le sostanze che riconosce come “velenose”.
L'allevamento intensivo viene spesso accusato dell'insorgere della maggioranza di intolleranze alimentari, vista la presenza di residui di antibiotici, utilizzati legalmente per evitare lo sviluppo di malattie nel bestiame.
Gli organi maggiormente colpiti sono la pelle, l’orecchio, l’occhio, l’intestino, lo stomaco, presentandosi sotto forma di:
- arrossamento, lacrimazione, congiuntivite acuta e cronica
- mantello secco, ruvido e opaco
- forfora, perdita di pelo a chiazze
- odore sgradevole della cute
- prurito
- dermatiti e dermatosi
- eczema del padiglione auricolare
- otite cronica
- desiderio esagerato di erba
- vomito a digiuno
- infiammazione dell'ano
- diarrea cronica
Per porre rimedio è stata messa a punto una dieta chiamata “di privazione”, che esclude tutte le sostanze che si pensa siano responsabili delle reazioni di intolleranza ed evita di introdurre nell’organismo le sostanze contenute nelle carni derivanti dall’allevamento intensivo.
Fuori pasto: il premio alimentare
I premi non vanno intesi come surplus alimentare, ma servono per far comprendere al nostro cucciolo di apprezzare il suo comportamento (strumento utilizzato nell’educazione e nell’addestramento, per insegnare al cane la differenza tra un'azione buona ed una cattiva), instaurando un rapporto cane-proprietario equilibrato. Per premiare il cucciolo si va dalla carezza e il complimento, al un giocattolo e infine il premio finale: un bocconcino appetitoso (senza esagerare con le dosi e senza considerarlo alimento sostitutivo), diverso da quello dato abitualmente per pasto.
Il bocconcino va somministrato in modo appropriato: dopo l’esecuzione corretta di un nostro comando (seduto, a terra, ecc.), offerto direttamente dalle mani (mai gettato o posato a terra). Si possono offrire alimenti appositi che troviamo nei negozi di alimenti per animali (snacks o biscotti), oppure alimenti “casalinghi”m come piccoli pezzi di pane secco o pezzettini di frutta (per esempio mela, se al cucciolo piace).