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Nel nostro Paese, fin dal 2004, è entrata in vigore la legge che obbliga i proprietari di cani a inserire un piccolo chip sottocutaneo all'animale.
Sono state numerose le proteste da parte degli animali, che vedevano questa come una violenza nei confronti dell'animale ma, in realtà, si tratta di un provvedimento volto alla loro protezione per ridurre il fenomeno del randagismo e scoraggiare coloro i quali sono tentati di abbandonare i loro cani.
L'inserimento del chip avviene mediante un'iniezione sottocutanea effettuata con un ago un po' più spesso: è un'operazione che può essere compiuta esclusivamente da un medico veterinario che conosce la procedura e può entrare in possesso dei microchip ufficiali, ossia quelli prodotti da aziende certificate dal Ministero della salute.
Il microchip dev'essere inserito necessariamente sulla parte sinistra del collo del cane, una posizione standardizzata per agevolare la ricerca dello stesso nel momento dell'identificazione.
Sono autorizzati a inserire i microchip sia i veterinari privati che operano come liberi professionisti, sia i veterinari in forze al servizio sanitario nazionale.
Secondo l'attuale normativa in vigore, il proprietario del cane è tenuto a procedere con l'inserimento del microchip nel cane entro il 60esimo giorno di vita dell'animale o, comunque, prima della cessione dell'animale a qualsiasi titolo.
Cosa significa questo? Vuol dire che anche gli allevatori sono obbligati dalla legge a dotare i cuccioli del microchip, prima che questi vengano assegnati a un nuovo proprietario: nella scheda informativa da compilare nel momento dell'inserimento del chip, oltre ai dati dell'animale devono essere inseriti anche quelli del proprietario attuale del cane e, quando questo questo trova un nuovo proprietario, è necessario recarsi presso gli uffici dell'anagrafe canina per effettuare il trasferimento, modificando i dati del titolare dell'animale.
Il costo per l'inserimento del chip nell'animale è abbastanza regolare in tutte le regioni del Paese ed è di circa 25 euro, pari a quello di una normale visita veterinaria e comprende anche l'iscrizione all'anagrafe canina. Per effettuare il cambio di intestatario del chip, invece, è necessario effettuare un versamento pari a 8 euro a favore della ASL di residenza.
Lo stesso costo è da affrontare sia che il cane venga trasferito all'interno della stessa regione di residenza, sia che il cane provenga da un'altra regione. Se il cane viene acquistato dall'estero, dove non vige l'obbligo di microchip, la regolarizzazione va effettuata entro 10 giorni dal momento in cui il cane è arrivato in Italia.
Ovviamente, essendo questo un obbligo prescritto dalla legge, in caso di violazione esistono delle sanzioni amministrative che vengono comminate in caso di controlli. La multa ha un valore variabile tra 38 euro e 232 euro.
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Salve, ho una Yorkshire di un anno mezzo. Circa un anno fa ha iniziato a vomitare spesso schiuma bianca. Dopo varie analisi tra cui test allergici è constatato che sia gastrite ... se il cane soffre di gastrite dare un alimento con i carboidrati non fa altro che peggiorare le cose. In teoria anche le crocchette in sé non andrebbero bene perché hanno acidità elevata e quindi peggiorano la gastrite... Quindi andrebbe meglio un'alimentazione casalinga